Il Diaframma

Dentro di te hai un alleato, il diaframma. É dedito ad una funzione vitale, la respirazione. Ma non è solo questione di respirazione, ossigeno ed anidride carbonica; c’è di più. Scopriamolo insieme…

CON IL DIAFRAMMA, “RESPIRO PERCIÒ ESISTO”.

Anche se può sembrare strano, “conoscersi” veramente è cosa rara. Siamo portati a seguire il ritmo frenetico delle giornate e non ci “rendiamo conto” del nostro corpo, a meno che subentri qualche disturbo. Non stupirti se ti dico che, proprio  il diaframma, può aiutarti a “percepirti” meglio e più a fondo.

Vivere appieno ogni esperienza, lo riterresti importante? Quanto lo sarebbe, riferito ad un momento speciale come la gravidanza?. Se ti abituerai a “giocare” con il diaframma, lui diventerà un tuo potente alleato. Di questo parlerò più a fondo nel prossimo articolo, ora partiremo dalla base, il primo gradino.

BANDO ALLE CIANCE, TI PRESENTO IL DIAFRAMMA.

Il diaframma, principale muscolo della respirazione, operaio dalla forma sottile e dalle sembianza di una cupola, agisce pressapoco come un mantice. Hai presente quelli che si usano per soffiare sul fuoco?

  • quando si contrae è come se stessi allargando il mantice, di conseguenza l’aria entra all’interno;
  • quando si rilascia è come se stessi schiacciando il mantice per fare uscire l’aria. 

Ora ti chiedo uno sforzo di immaginazione: devi immaginarti l’addome come un palloncino; la sua cupola è il diaframma, le pareti laterali i muscoli dell’addome, il nodino dove si chiude il palloncino è il pavimento pelvico. Questo in modo estremamente semplificato. Ogni volta che l’aria entra, il palloncino si gonfia un po’; all’opposto quando esce. Questa è l’idea di base da cui partire per poter eseguire gli esercizi di respirazione con il diaframma. Vorresti provarci? Ti fornisco un breve esercizio da cui partire:

  • supina (sdraiata sulla schiena) con le ginocchia piegate, potresti anche pensare di sdraiarti a terra con anche/ginocchia a 90° ed i polpacci appoggiati su di una sedia. In alternativa, se sei scomoda, potresti stare sdraiata su un fianco, seduta o in piedi, a tuo piacimento;
  • una mano giace sulla pancia ed una sul petto;
  • da qui devi semplicemente respirare, facendo però attenzione che durante l’inspirazione (quando l’aria entra) la pancia si gonfi e che si sgonfi nell’espirazione (lasci uscire l’aria). Dovresti sentire che la mano sul torace resta quasi del tutto immobile, mentre quella sulla pancia sale e scende ad ogni respiro. Se ti è d’ai uto richiama l’esempio del palloncino che si fa più grande inspirando e si svuota espirando;
  • ti consiglio di fare una pausa di un secondo quando avrai finito di tirare dentro l’aria e quando avrai finito di lasciarla uscire. I respiri non devono esse re continuativi; si tratterebbe di un’altra tecnica di respirazione che non ci interessa in questo caso;
  • segui il tuo ritmo e porta avanti l’esercizio quanto ti riesce.

Ricordati che l’aria non deve essere spinta fuori ma semplicemente lasciata uscire. Una volta che avrai provato, sarei curioso di sapere cosa ne penserai. Ti lascio con uno spunto di riflessione: il diaframma è fondamentale anche ai fini meccanici del parto. Quindi respira! Prendi confidenza con il diaframma. Continua a seguirmi, è in arrivo un nuovo articolo tra qualche giorno.

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A presto.        

Andrea Caronna 

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